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Preghiere di un prete di strada

Pubblicato su da MOMENTUM Alessandro A. Pardini

 

"...Pregare è come parlare; parlare è come vivere.  Vivere non si può senza incontrare qualcuno che si accorge di te, che ti saluta, che ti sorride, che ti meraviglia, che ti obbliga a domandarti: chi è? Perchè ti ama?"

 

Un Dio qualunque


Ti aspettiamo da secoli.

Ogni giorno guardavamo il sole per capire se dava segnali.

Ogni giorno attraversavamo Gerusalemme ed andavamo fino al tempio.

Ogni giorno ripassavamo la Bibbia

Ogni giorno pregavamo ed interrogavamo la gente

Tutti ti aspettavano di giorno, nel tempio, e molti avevano già preparato i fiori, i tappeti,  i drappe e i bambini per far festa al tuo arrivo.

Sulla terra sei stato il salvatore più atteso...

Invece sei nato come tutti da una donna, in un paese qualunque, in un giorno qualunque.

Molti di noi non capiscono...

Prima, nell' Antico Testamento, eri un Dio che contava, decideva, vinceva.

Oggi sei un Dio qualunque...

Anch'io a volte, te lo dico sinceramente, non ti capisco.

Abbi pazienza, Signore.

Mi vuoi spiegare bene, come può un Dio come te non avere nemici?

Ma ti rendi conto, cosa significa perdonare sempre, ascoltare sempre, trovare sempre un motivo per amare. Settanta  volte sette!

Non puoi chiedermi l'impossibile.

Il sangue non è acqua e il cuore ha le sue leggi.

Fammi intuire che di tanto in tanto qualche nemico ce l'hai anche tu.

Fammi capire che una volta tanto comandi e che sistemi qualcuno che si merita di essere sistemato.

Vuoi che ti faccia qualche nome?

 

Don Antonio Mazzi ("preghiere di un prete di strada" Ed.San Paolo).

 

Tristi giorni quelli che stiamo vivendo. Difficile oggi "credere" in qualcosa o in qualcuno. Troppe delusioni, troppi falsi proclami, bugie infinite dette da insospettebili precettori,  infrangono uno dietro l'altro tutti i valori con i quali avremmo dovuto vivere ed educare i nostri figli. Niente più di certo, di sicuro. Anche la più incrollabile fede vacilla, di fronte alle scelleratezze di taluni sedicenti ministri del clero, A fare la differnza, fortunatamente,  quelli come Don Antonio Mazzi, fondatore del progetto Exodus, poi diventata Fondazione, per il recupero e la prevenzione dalla tossicodipendenza.

Grazie a quelli come lui, rimane la speranza.

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